Il cibo è mobile...
Testo di Paola De Simone
Foto courtesy Street Food Mobile
E’ il più popolare e il più simpatico mezzo di locomozione italiano: la Moto Ape. L’intramontabile e l’inconfondibile tre ruote nata nel 1948 dalla genialità del progettista aeronautico di nome Corradino d’Ascanio e di Enrico Piaggio, è oggi la protagonista del progetto Street Food Mobile dell’architetto e designer di La Spezia, Andrea Carletti. Il concept è semplice, tre gli ingredienti: cibo di qualità, la strada come scenario e la moto Ape come packaging ambulante. Quattro anni fa Carletti presentò a Milano durante il Salone del Mobile il primo ibrido di “Ape food mobile”, trasformando il mezzo da tutti conosciuto in una vera e propria cucina ambulante con tanto di chef. Da allora sempre più numerose le aziende del settore che ne hanno richiesta una. Carletti progetta per loro, a seconda delle esigenze funzionali del tipo di ristorazione, modelli sempre nuovi, eleganti, stravaganti e super accessoriati di vetrine, frigo, piani scorrevoli, piastre per crepes, friggitrici, lavandini e tanto altro. Alcuni esempi di successo sono la “Gelape” che ha partecipato all’ happening di apertura del Maxi di Roma; l’ape “Tramezzino”, presenza gradita del Salone del Mobile 2010; l’ape di “Sosushi”, il brand di cucina nipponica più famoso in Italia che ha portato un angolo di Giappone sulle spiagge Palermitane.
... o ancora l’ape della California Bakery, che trasporta un “dolcissimo angolo di America”, tra muffin e dolci tipici della tradizione Usa. Non stupitevi se la vedrete arrivare di bianco scintillante, allestita a festa, anche in occasione di matrimoni. Carletti reinventa la Moto ape in maniera “sartoriale”. La grande flessibilità di questo mezzo permette al designer di progettare ad hoc ogni singolo esemplare per rendere l’esperienza dello street food un momento di qualità in un contesto piacevole, fuori dal comune. L’ape street food viene rivisitata per quelle realtà gastronomiche di eccellenza, un piccolo ristorante in movimento che promuove la cultura del buon cibo locale.