I colori della tasting art
Testo di Cristina Principale
Foto courtesy Foodhap'
Si ritiene che l’arte sia il cibo dell’anima, eppure il cibo può essere l’anima dell’arte, nel caso di Foodhap’. Il nome del marchio è la crasi di food e happening, lasciando intendere che l’atto del mangiare si fonde con l’azione di chi lo prepara e chi lo mangia, e con l’ambiente in cui si svolge l’esperienza, così da stimolare un coinvolgimento attivo intorno a una tavola imbandita. Il progetto si è generato spontaneamente a Bologna nel 2010 dall’incontro di tre professionisti: Alice Zannoni, critica d’arte e curatrice di mostre, il regista Swan e la foodstylist Manuela Cavallo.
La sinergia del gruppo ha portato alla progettazione e realizzazione di eventi incentrati sul valore estetico ed estatico del cibo; bellezza e bontà, sapore e fantasia. Con la prima serata a tema se ne è subito declamato il successo in ambito locale. In un anno le iniziative si sono moltiplicate, con espressioni personalizzate in location diverse. L’organizzazione si compone dell’impegno di Alice che si occupa di studiare ad hoc la situazione per gli eventi, di Swan che ricopre il ruolo di brand manager e di Manuela che gestisce la sua attività di catering Casamanu, combinando le conoscenze nel campo della moda con l’artigianalità di immancabili addobbi floreali, a materie prime biologiche, per dei tableaux vivants d’arte culinaria. La loro tasting art è un’esortazione rivolta ai fruitori a partecipare, diventando parte integrante dell’opera; è un suggerimento a potenziare la propria sensorialità, rapportandosi agli allestimenti con la semplicità e il piacere con cui si sente il sapore di ciò che si sceglie di assaggiare. Mangiare diventa un’occasione conviviale e vivace con parametri differenti dal banqueting.
La ricerca si basa su matrici concettuali artistiche abbinate a trovate gastronomiche ricercate, adattate alle esigenze dei committenti istituzionali e privati. Nel caso del primo happening intitolato Spoon, pensato per l’agenzia di comunicazione Joydis, gli ospiti sono stati invitati a cercare l’aperitivo alzando lo sguardo verso dei luminosi cucchiai sospesi in aria, stabilendo già la cifra stilistica del trio che appende, avvolge, decontestualizza nello spazio il cibo del buffet, realizzando composizioni decorative temporanee suggestive.
Nel 2011 il marchio Foodhap’ si è reso protagonista in occasioni di richiamo nazionale. Durante l’Arte Fiera di Bologna si sono svolti cinque avvenimenti ad alto voltaggio sensoriale, in contemporanea in diverse zone della città, declinati in rapporto ai singoli ambienti. Come per esempio in Mangia il filo, evento studiato per interpretare la mostra “Il filo di Arianna” nello spazio Fragile Continuo, il catering si è giocato con dei gomitoli di zucchero filato, colorati marshmallow e rocchetti di vera liquirizia, pensati come prolungamento coreografico mangiabile del materiale utilizzato dall’artista Arianna Fantin per i suoi ricami. Così come nell’installazione Cibo perfetto, gustosi macarons finemente confezionati, scendevano come gocce di pioggia da un’imponente nuvola di goretex, in dialogo con le fotografie di Paolo Gotti, esposte nello showroom ACF Trading. Sollecitazioni golose per onorare con estro la partecipazione emotiva dei presenti. Per l’apertura della grande mostra monografica sul pittore francese Matisse a Brescia, il gruppo Foodhap’ è stato chiamato a curare l’inaugurazione: si è così degustato letteralmente Il sapore dei colori, attraverso dei tubetti, pronti per dipingersi il piatto con creme e mousse - di zucca, aceto balsamico, gazpacho, mortadella, parmigiano e mirtillo- da accostare a formaggi, focacce, frutta e biscotti, rendendo i commensali complici di una animazione estetica happy food!