Il gusto dell'accoglienza emiliana
Testo di Paola De Simone
Foto di Vito Corvasce
“Cucinare è divertimento, è passione”. Non c’è niente di più distensivo per Franco Cerrato, patron dell’Osteria dei Girasoli, della progettazione di nuove ricette. Il ristorante che ha aperto i battenti della prima sede nel 1998, si è successivamente trasferito nel nuovo edificio di via Circovallazione Nord-Est, proprio nel cuore del comprensorio ceramico di Sassuolo, nel modenese. Numerosi in questi dodici anni i riconoscimenti da parte delle guide gastronomiche più prestigiose, tra cui Veronelli, Espresso, Michelin. La crescita professionale di Franco Cerrato, oggi chef affermato, non parte da lontano: “la mia prima attività imprenditoriale è stata una birreria artigianale; con l’avvio del ristorante è arrivato l’incontro con la cucina di qualità, l’amore per la ricerca dell’ingrediente perfetto e per il buon vino. Oggi posso dire che mi ritengo soddisfatto”. Il locale ti avvolge con eleganza discreta e moderna. Disegnato dalla matita dell’architetto e amico Maurizio Beltrami, prematuramente scomparso, l’ambiente miscela i toni caldi delle tinte crema e sabbia, dei rossi e del legno del parquet, con elementi d’arredo contemporanei, come le lampade Ingo Mauer. Danno un tocco molto personale i quadri, e in particolare uno, ricevuto in dono qualche anno fa e creato da un’artista della zona, che rappresenta in 48 parti la storia di Franco Cerrato come ristoratore. Cucina e vino, un matrimonio sancito dalla presenza di una ricca cantina a vista che è l’anima del ristorante. La tradizione emiliana, una materia prima d’eccellenza e sempre di stagione, innaffiata da vini preferibilmente della regione, selezioni di formaggi e salumi emiliani, sono gli elementi ricorrenti di una gastronomia che valorizza al meglio le eccellenze del territorio. “Curiamo al meglio le paste fatte in casa e le carni che seleziono insieme ai miei fidatissimi fornitori, ormai compagni di viaggio” dice Cerrato. Non mancherà mai nella sua cucina “un filo d’olio extravergine servito a crudo sui piatti” e l’aceto balsamico per ricette che toccano i tasti della memoria: dal risotto di castagne con pecorino di Fossa, ai tortelloni con ricotta, spinaci e pancetta saltata, dalle tagliatelle con ragù ai baccalà mantecati, fino al profumo del pane e dei dolci sfornati ogni mattina dalla cucina.