Il disegno dei sapori
Testo di Maria Chiara Ballerini
Foto courtesy Paco Torreblanca
La chiamano arte effimera, perché nasce e vive appena qualche istante prima di morire nella nostra bocca. Artistiche lo sono certamente, le opere di architettura e scultura applicate all’alta cucina del maître pâtissier et chocolatier Paco Torreblanca. Considerato il migliore in Spagna e una delle più alte vette in Europa, è autore di creazioni tanto precise, soavi e perfette da dare l’impressione di avere raggiunto il limite di ciò che è possibile “costruire” nell’alta pasticceria.
Nato in provincia di Alicante, nella comunidad Valenciana, Torreblanca scopre la sua vocazione all’età di 13 anni, trascorre un lungo periodo di studi a Parigi e poi torna in Spagna, dove nel 1978 inaugura la sua prima tienda nella città di Elda; continua la formazione in patria e all’estero, e successivamente apre altri punti vendita, tra cui il più recente a Valencia, in calle Conde Salvatierra. Affiancato oggi da David e Jacob, veri figli d’arte, Paco Torreblanca è autore di libri, vincitore di numerosissimi premi e famoso, tra l’altro, per aver realizzato la stupefacente torta nuziale dei principi di Asturia.
Il nome Totel scelto per l’impresa e il laboratorio è la traslitterazione di una parola giapponese che significa pressappoco “la luce di qualcosa di nuovo” e suona come una dichiarazione di intenti: un omaggio al contributo della cucina nipponica alla gastronomia mondiale e una linea di principio di ciò che sarebbe stato il lavoro di Torreblanca, apprendere e sperimentare senza sosta e senza limiti in un percorso di innovazione ed elaborazione che dura e si evolve ancora oggi.
Affascinato dalle infinite possibilità di combinazioni di gusti e consistenze provenienti da tutto il mondo, fondendo la passione per il lusso del cioccolato e i cristalli di zucchero con ingredienti quali curry, olio e zafferano, Paco Torreblanca riesce a dar forma ai sapori realizzando sculture commestibili che trascendono il deliquio del palato e diventano arte visiva, celando una filosofia ben precisa. L’arte effimera di dolci materializzati in sculture e figure che evocano oggetti, strumenti, materiali, persino situazioni e concetti astratti, nasce da escursioni negli infiniti meandri della creatività che non dimenticano però le radici culturali. Accanto a equilibri figurativi complessi, accostamenti audaci, mescolanze esotiche, trovano spazio i “classici”, simboli dei piaceri più dolci e semplici della vita, oggi diventati un lusso per pochi. Non può essere che arte il saper plasmare il cioccolato come argilla o pietra, moltiplicare i riflessi dello zucchero, rivelare le sfumature del caramello alla ricerca di “bellezza, perfezione, squisitezza”. Arte, ma non così effimera. Le suggestioni che si trasformano in emozioni e in ricordi sono un patrimonio intellettuale che, in realtà, non muore affatto.